Sant'Angelo in Pontano
È un piccolo centro che si innalza su un’altura a 473 m s.l.m. tra la valle del fiume Ete Morto e la valle del Tenna in bella posizione panoramica. La prima parte del nome è un evidente richiamo a San Michele Arcangelo, santo caro ai Longobardi, che compareraffiguratoanche sullo stemma comunale; la seconda deriva dalla collocazione di Sant’Angelo nel gastaldato Pontano, una sorta di distretto amministrativo costituito dai Longobardi del Ducato di Spoleto. Intorno alla metà del sec. XI furono costruite le mura e Sant’Angelo assunse l’aspetto di castello che in piccola parte ancor oggi conserva. Dopo un tentativo di costituirsi in libero comune, la città divenne uno dei principali castelli di Fermo del cui territorio fece parte, con alcune interruzioni, fino al periodo napoleonico quando fu compreso nel Dipartimento del Tronto. Nel 1860, al momento della soppressione della provincia fermana, entrò a far parte di quella di Macerata. Del periodo medievale conserva tratti delle mura castellane ma sono scomparse le porte di accesso alla città. È patria del taumaturgo S. Nicola, detto da Tolentino per la sua lunga permanenza nel convento agostiniano di quella città.